ABOUT ME
“Per quanto una situazione sia disperata, c’è sempre una possibilità di soluzione. Quando tutto attorno è buio non c’è altro da fare che aspettare tranquilli che gli occhi si abituino all’oscurità.”
Haruki Murakami
Piacere, sono Federico.
Sono nato il 9 dicembre del 1989 a Bussolengo in un paese in provincia di Verona. Nella vita ho sempre cercato di trovare la mia strada. Quell’ispirazione che viene utilizzata troppo spesso come leitmotiv cinematografico. E quella strada per me è fare video.
Ma torniamo a noi.
La mia famiglia: fonte di inestimabile ispirazione. Mia madre, artista e restauratrice. Mio padre, medico chirurgo con la passione per i Genesis.
Fin da piccolo sentivo dentro di me il bisogno di esprimere quello che avevo in testa. Ma col mio carattere, timido (tanto) e testardo (ancor di più), non è mai stato facile.
Questa ricerca è cresciuta con me. Sono sempre stato davanti a un bivio. Un classico crocevia che ho sempre cercato di percorrere in entrambe le direzioni.
Prima il diploma in materie scientifiche, poi una quasi laurea in Scienze dei Beni Culturali (work in progress, lo prometto).
Prova, a posteriori, che qualcosa nella mia testa non era perfettamente chiara.
La mia passione per l’arte del cinema e del videomaking nasce per caso: una handycam a cassettine sotto l’albero di Natale, qualche video tra amici e nulla di più. Poi, eccolo finalmente: il punto di non ritorno.
Montavo e rimontavo video trovati sul web che, a parer mio, erano imperfetti.
Sentivo il bisogno di curarli dai loro difetti e dalle loro imprecisioni, come un dottore che cura il proprio paziente.
Sentivo il bisogno di renderli perfetti, come un pittore che con una tavolozza piena di colori traboccanti di vita crea sulla tela il suo capolavoro.
Quindi, chi sono?
Sono una persona, e questo può quasi bastare. Curioso, sempre determinato in tutto quello che faccio e ordinario nello straordinario, come Méliès. Della positività me ne ha fatto dono mia moglie, Alessandra. E a lei devo tutto.
E sì, sono anche un videomaker.
ODIO il tempo (no, non il meteo), le cavallette e l’arroganza.
AMO i fari, le foreste, l’arte e le colonne sonore.
Amo i fari, l’ho già detto?
Perché sono luce nell’oscurità. Un grido di speranza proveniente dall’abisso più nero. Una colonna diritta che resiste a tutto, anche alle tempeste perfette.
Mi hanno sempre ricordato la luce dei vecchi cinematografi. Potenza in atto di una finzione che prende finalmente vita e diventa reale.
I miei video sono la mia visione del mondo. La voglia di stupire, di catturare, di ammaliare. Gli attimi, le attese, i dettagli.
Non voglio essere perfetto, anche perché mai lo sarò. Voglio soltanto essere me stesso